Dalla ricerca al concetto
Partendo da alcuni spunti fondamentali della ricerca abbiamo individuato concettualmente cosa il nostro oggetto, la nostra macchina avrebbe dovuto rappresentare. Guardando al balletto triadico, abbiamo concepito la morfologia dell’oggetto, identificando così il primo valore di progetto: forme geometriche semplici.
Rifacendoci al Futurismo abbiamo inoltre ritenuto di cruciale importanza il rapporto tra uomo e macchina, elevare dunque l’oggetto a creatura dotata di un’anima. Per fare ciò abbiamo voluto riprendere la macchina che per eccellenza, nella letteratura, nell’arte e nello spettacolo, ha più volte avuto questa caratteristica: la marionetta. Quest’ultima infatti, vive al limite di ciò che è umano, talvolta ribellandosi e rivendicando la propria autonomia di persona.

Dal concetto alla forma
Analizzando le geometrie del balletto triadico abbiamo semplificato un volto antopomorfo utilizzando quattro circonferenze. Questo permette infatti all’utente di entrare in empatia con l’oggetto che, collegato a dei fili metallici acquisisce l’identità di manichino. Ruotando il meccanismo, la macchina danzerà nel vuoto creando giochi di movimento e di suono.

Dalla forma al materiale
Abbiamo ritenuto che utilizzando materiali e tecnologie estremamente semplici, l’utente potesse concentrarsi al meglio sulla forma e sul proprio rapporto con essa, senza dunque essere distratto da fattori esterni che complicassero la macchina. Alluminio e ottone dunque, raccontano al meglio la morfologia dell’oggetto, creando inoltre interessanti giochi di luce che completano il carattere affascinante dell’oggetto.

Composizione X
Le Composizioni di Vassily Kandinsky hanno rappresentato il culmine dei suoi sforzi per creare una pittura “pura” che fosse in grado di offrire la stessa potenza emotiva che offre una composizione musicale. Giocando con l’interazione delle forme geometriche l’artista crea infatti 10 composizioni: “il contatto dell’angolo acuto di un triangolo con un cerchio non ha minore effetto di quello del dito di Dio con le dita di Adamo in Michelangelo”.

Composizione XI

Composizione XII

Testi di Alessandro Colaetta e Luca Martigno

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